Esperienza ultra-trentennale
Per mia attitudine (che come tutte le “vocazioni” è riconducibile alla propria storia personale) ho maturato una particolare competenza a trattare i disturbi e le patologie del Sé (narcisismo, sindromi borderline, schizoide, disordini di personalità, psicosomatici, ecc.) in pazienti giovani ed adulti (rif. Winnicott, Guntrip, Kohut, Mitchell, Lopez). Queste sindromi, assai più diffuse dell’ansia e della depressione, si manifestano come malessere generale, disturbi somatoformi, senso di profonda insoddisfazione e autostima alternante, narcisismo, dipendenze, instabilità affettiva, disturbi sessuali, ecc.); se non affrontate per tempo (queste situazioni arrivano da uno psicoterapeuta mediamente dopo dieci anni di sofferenza!) sfociano prima o poi in una qualche forma di “crisi esistenziale”, che spesso si manifesta in una malattia organica o interviene dopo (di questo avremo modo di parlarne più ampiamente sul mio Blog).
Lungo l’arco temporale che va dagli studi universitari ad oggi, lo scenario scientifico nel frattempo è ampiamente mutato. In parallelo a tutte le altre scienze, anche le discipline psicologiche vanno incontro a radicali ridefinizioni. Il vecchio paradigma bio-medico (fondato sul dualismo mente-corpo) mostra tutti i suoi limiti a cogliere i complessi bisogni dell’uomo contemporaneo. Anche la psicologia che si rifà a questo modello (che cioè condivide la ripartizione fra dimensione fisica da un lato e dimensione psicologica dall’altro) appare fortemente inadeguata con le sue mille pratiche applicative (le diverse metodologie psicologiche e psicoterapie, spesso in competizione fra loro).
Approccio integrato secondo i nuovi sviluppi scientifici
Con il rapido sviluppo scientifico e sociale irrompe la necessità di un nuovo paradigma olistico, capace di cogliere l’uomo nella sua interezza, non “a pezzi” (organi, apparati, funzioni, ecc.) o portatore di sintomi e malattie che vanno trattati singolarmente in modo specialistico. Una visione bio-psico-sociale si impone progressivamente, sintetizzata nello slogan “dal curare al prendersi cura”. Teoricamente tale visione oggi non viene messa in discussione da nessuno, ma nei fatti si assiste al trionfo di un approccio clinico mono disciplinare, iper-specialistico, con il pellegrinaggio dei pazienti da un medico all’altro, ognuno esperto di “un pezzo del problema” e nessuno che si prende carico del tutto, ossia del paziente come persona!
Simmetricamente a tali evoluzioni, compio un mio personale sviluppo di formazione e aggiornamento professionale, approfondendo gli studi in diversi ambiti e discipline, dalle neuroscienze, alla fisica quantistica, fino alle filosofie orientali e ai rapporti fra spiritualità e scienza (rivalorizzando in quest’ultimo ambito la profondità degli studi di Jung).
Pur consapevole che questo nuovo “paradigma olistico” oggi sia noto soprattutto nella sua dimensione esoterica o new age, spesso banalizzato o spettacolarizzato da presunti guru, guaritori, operatori energetici, ecc., dichiaro con convinzione la mia adesione a tale modello, secondo gli sviluppi teorici e scientifici che si rifanno alle acquisizioni sempre più consolidate della Psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI).
Competenze in campo clinico, istituzionale e sociale
La mia professionalità è caratterizzata dalla “tensione etica” verso lo sviluppo della Persona, secondo gli orientamenti di Davide Lopez. Le mie competenze sono applicabili sia in ambito clinico (psicoterapia ad adulti o adolescenti, coppie e famiglie), sia in ambito sociale, come promozione del benessere (counseling, coaching individuale, gruppi di consapevolezza e crescita personale), o in campo organizzativo ed istituzionale (formazione ed interventi di sviluppo organizzativo). Svolgo inoltre attività di formazione e supervisione per giovani colleghi delle professioni sociali (psicologi, assistenti sociali, educatori, operatori sociosanitari).
Anche in ambito politico metto a servizio la mia professionalità, con l’impegno in gruppi e movimenti che si orientano ad ampliare la consapevolezza delle persone rispetto al proprio “essere al mondo”, nella convinzione che ciò possa portare, prima o poi, verso una ineludibile “Terapia del Mondo“. Il convincimento di fondo è che il vero soggetto della Politica è la Persona.