Orgoglio

Il peggior vizio capitale

“È stato l’orgoglio che ha trasformato gli angeli in diavoli.
È l’umiltà che rende gli uomini uguali agli angeli.”
(Sant’Agostino)

Dei sette vizi capitali, l’orgoglio è il peggiore.
L’ira, l’avarizia, l’invidia, la lussuria, la gola, l’accidia riguardano il nostro rapporto con gli altri e con il mondo esterno (Ph.K. Dick).
L’orgoglio invece non ha bisogno necessariamente di un rapporto o un oggetto per mostrarsi in tutto il suo proscenio.
È la rappresentazione della relazione soggettiva che una persona ha con se stessa.
È l’esaltazione dell’idea grandiosa di sé. È narcisismo portato all’estremo.
L’orgoglio è assoluto. Una persona orgogliosa crede che tutto quello che fa, è fatto bene.
Ritiene di avere sempre ragione. Crede che il suo pensiero sia migliore di quello degli altri.
L’orgoglioso non conosce né la superiorità né l’inferiorità.
Chi mai potrebbe essergli superiore?
Gli altri sono tutti inferiori, la sola preoccupazione è che continuino ad esserlo!
Per questo, fra tutti i difetti umani, è il più mortifero.

“C’è un posto dove si raccolgono le lacrime per gli abbracci mancati e per i sorrisi mai spesi.
Si chiama orgoglio”. (Cit.)

Sbagli

“Sappiate avere torto, il mondo è pieno di gente che ha ragione. È per questo che marcisce.”
(L.F. Céline)

Il mondo è pieno di gente che è incapace di ammettere di avere sbagliato.
È pieno di persone che si battono con tutte le loro forze per reclamare quella ragione che non hanno. E pur di non rinunciare al loro orgoglio, piuttosto rinunciano alle persone.
Vuoi per orgoglio o per presunzione tutti, più o meno frequentemente, abbiamo fatto fatica ad ammettere i nostri errori.
È difficile guardarsi allo specchio ed ammettere di avere sbagliato.
È duro dover ammettere, a se stessi in primis, di essersi comportato male o di aver commesso un errore.
Ed è ancora più arduo riuscire a confessarlo agli altri (soprattutto alle persone che hanno fiducia in noi o a quelle che hanno subito le conseguenze dei nostri sbagli).
Anche io, talvolta, per difendere le mie idee, ho preteso di avere ragione a tutti i costi (anche sapendo che non era del tutto vero).
E ricadere in questo brutto vizio è facilissimo!

Eppure è da saggi saper ammettere i propri errori, lo abbiamo provato sulla nostra pelle, quando abbiamo visto l’approvazione degli altri e soprattutto della nostra coscienza alla nostra ammissione di responsabilità.
Abbiamo imparato, a nostre spese, che ci si copre di ridicolo a volere avere ragione a tutti i costi.
Chi è incapace di ammettere i propri sbagli, sbaglia due volte, perché finisce col farsi del male da solo. Errare è umano e tutti quindi possiamo sbagliare.
Ammettere i propri errori permette di correggersi, di imparare la lezione e di migliorare la propria vita.
Inutile sentirsi in colpa, non serve a riparare gli sbagli. Né tantomeno provare vergogna per gli errori commessi.
Ma se vogliamo non ripetere lo stesso errore dobbiamo essere capaci di assumerci le nostre responsabilità. Si diventa adulti il giorno in cui si impara ad ammettere i propri errori (riel. personale da A. Politi).

“Non aver paura di commettere degli errori, perché non c’è altro modo per imparare come vivere” (A. Adler).
È dai propri errori che bisogna, ogni giorno, ripartire per costruire una vita migliore.
E il mondo ha bisogno di persone che si sforzano, ogni giorno, di diventare delle persone migliori.

“Ho imparato così tanto dai miei errori, che ora li faccio perfetti…”

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Circa l'autore:

Dr. Roberto Calia Psicologo Psicoterapeuta Milano
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