Proponimenti

Un nuovo inizio

“Sbarazzatevi degli inutili fardelli che sono i residui del passato e il timore del futuro.”
(A. Jodorowsky)

Ad ogni nuovo inizio (nel giorno del nostro compleanno, al ritorno dalle vacanze, a capodanno) ci piace pensare di poter fare (finalmente) quei cambiamenti nella nostra vita, che – da tempo – sappiamo dovremmo fare: cattive abitudini, tratti del carattere, azioni procrastinate, ecc.
Poi puntualmente non lo facciamo, non ci riusciamo del tutto. Perché?
Semplicemente perché siamo abitudinari, cerchiamo stabilità, sicurezze, e ci illudiamo di trovarle nel controllo delle cose di tutti i giorni. Abbandonare le consuetudini è un salto nel buio, un rischio, uscire dal conosciuto per avventurarsi nell’ignoto. Significa andare oltre la nostra “zona di confort”.
Anche quando la nostra attuale situazione è insoddisfacente, o addirittura ci provoca malessere e disagio, scegliamo inconsapevolmente di continuare a fare le stesse cose, anche a sentirci sbagliati o “malati” e a lamentarci che “non va”, piuttosto che affrontare l’incognita del nuovo.
Tutti, chi più chi meno, facciamo il proposito di rinnovarci. Il cambiamento è ineluttabile, è costitutivo della vita, è evoluzione; bisognerebbe sempre favorirlo, piuttosto che resistergli.
Per farlo però occorre imparare a sbarazzarsi di vecchi residui del passato, più o meno ingombranti, e fare i conti con ciò che siamo diventati.
Ciascuno, in privato, consideri i propri personali fardelli. Così io non vi espongo i miei, né i miei proponimenti, che mi sembra però di poter condividere, mettendoli a fuoco in almeno tre “contenitori” di intenzioni.

🎆 Cercare di non fare agli altri ciò che vorremmo non fosse fatto a noi e se, ci riesce possibile, di dare agli altri ciò che desideriamo sia dato a noi; senza aspettare che siano prima gli altri a cominciare (altrimenti non si sa chi deve partire per primo*! ….).

🎆 Imparare a non lamentarsi e portare soluzioni ai problemi, piuttosto che sfuggire alle proprie responsabilità, incaponirsi a cercare le cause o i colpevoli di quei problemi (la vita non ha bisogno di colpevoli ma del coraggio necessario a vincere le paure e a superare gli inevitabili ostacoli).

🎆 Saper tenere a bada la superbia e gestire il proprio incrollabile narcisismo, non rinunciando però ad andare avanti per primi*, senza aspettare che gli altri ci precedano o ci seguano, anche a rischio di ritrovarci da soli nelle cose da realizzare (cioè “rendere reali”, trasformare da buone intenzioni in fatti concreti).

📌 (*) “Primo” non vuol dire essere il migliore, il vincitore di una gara inesistente, l’illuminato magari senza luce; significa semplicemente cercare di mettere in pratica in prima persona quello che abbiamo avuto la fortuna di comprendere, per stare meglio, con noi stessi e con gli altri, e per contribuire a migliorare la propria condizione, quella della nostra famiglia, degli amici, della comunità e della società in generale.
Un’ultima considerazione: ricordiamoci che possiamo rimuginare, recriminare, sentirci in colpa per il passato, oppure preoccuparci anticipatamente per il futuro, ma abbiamo la possibilità di agire SOLO nel presente (questo è il vero “potere”, cui non dovremmo rinunciare mai).
La capacità di sostare in pienezza nel presente è la base della salute mentale.
Un “segreto” semplice che troppo spesso, altrettanto semplicemente, dimentichiamo.
Cerchiamo allora di “non guardare indietro con rabbia e avanti con paura, ma semplicemente intorno con consapevolezza” (J. Thurber).
Auguro a me per primo di riuscirci, perché solo così posso essere coerente con tutto ciò che auguro agli altri.

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Circa l'autore:

Dr. Roberto Calia Psicologo Psicoterapeuta Milano
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